SSV DIAMANTE - FC MOLOTV  MILANO

Gli avversari: dopo che le redini di FC Molotov Milano sono passate nelle mani di Cova e Rambaldi, la squadra ha attuato un rinnovo che in un anno l’ha portata a diventare tra le migliori del girone lombardo; quest’anno il ritorno su campo grande, prima volta con questa giovane e multietnica formazione. Nella Coppa Italia 2012 eliminarono i forti Liftex, dopo un lungo scontro in cui hanno dimostrato abilità ma soprattutto carattere, e questo inizio di stagione li vede ancora imbattuti. Un avversario da non sottovalutare.

La partita: dopo un solo secondo dall’ingaggio a metà campo, ci si rende conto che sarà uno scontro difficile; Rigo vince l’ingaggio, e subito Mauro Picin e Concli devono vedersela con un pressing di aggressività sorprendente. Appare anche chiaro che gli avversari picchiano, e picchiano duro. Diamante coglie la sfida, e dopo alcuni combattuti tentativi Giorgio Picin serve Pixner che va a segno. Ma il vantaggio non dura a lungo, e lo svizzero Schamberger sfrutta un errore sottoporta per ribattere. Diamante riprende quota con il tiro di Fraccaroli, e nei minuti successivi distacca Molotov con Picin e Tribus, in un crescendo di spinte e steccate; diversi milanesi finiscono in panca puniti, ma al solito l’SSV non riesce a sfruttare la superiorità numerica. Altro errore difensivo e FC recupera un punto. Siamo sul 4 a 2. Ora i bolzanini cercano lo stacco definitivo, ma non è facile, e sovente occorre chiudersi in una difesa serrata contro le azioni dei Molotov. Sono il capitano Rigo e il giovane Giordani a dare una svolta alla guerra. Un tiro di Rigo segna la quinta rete biancorossa poco prima del primo intervallo, e alla ripresa una seconda conclusione del capitano, appoggiato da Giordani, allunga ulteriormente le distanze. Venti secondi dopo, un ingaggio vinto, un’apertura da manuale, e un passaggio filtrante di Rigo a Giordani, che dal mezzo dello slot beffa il portiere avversario. Giorgio Picin allunga ancora, spalleggiato da Giovanni Pixner, e un intramontabile Rigo ricalca il solco tra SSV ed FC con il nono goal. Ma la vertiginosa differenza di 7 reti non basta a scoraggiare i milanesi, che nella fase successiva mostrano invece una grande qualità, inserimenti insidiosi e azioni ben congegnate. Due power play valgono ai Molotov altrettanti goal, e con alcuni uno-due e qualche rebound Milano si porta sul 9 a 7 nel terzo tempo. Un brutto quarto d’ora per Diamante, ma Fraccaroli dà grande prova di sè, offrendo un ottimo supporto in difesa e qualche salvataggio da applauso. Non si scherza, bisogna chiudere la partita, e bisogna farlo prima che gli avversari ci raggiungano. È Fraccaroli a trovare per primo l’ispirazione, raggiungendo la doppia cifra, poi il giovane Müller, già autore di un’ottima prestazione in attacco, sigla il suo esordio con una straordinaria doppietta e porta al sicuro i 3 punti contro FC. La partita termina in un buon 12 a 7.

SSV DIAMANTE - QT8 KOFLER MILANO

Gli avversari: ci fu un tempo in cui la partita contro QT8 Milano era occasione per aumentare a dismisura la differenza reti fino a sconfinare i margini del referto. Quel tempo ormai è finito. Ora Milano può contare su una certa esperienza di campo grande, e con il suo gioco poco prevedibile e basato sui contropiedi crea problemi specie a squadre dal gioco più tecnico. Si posizionano sempre nella seconda metà della classifica, ma a volte conseguono inaspettate vittorie.

La partita: Diamante passa a 3 linee d’attacco, per dare un po’ di riposo ai giocatori provati dall’incontro precedente, e per sfruttare tutti gli effettivi. Le azioni ne risentono un po’ in efficacia, difatti il portiere di QT8 viene messo alla prova poche volte, mentre i contropiedi milanesi, ora diventati vere e proprie azioni, creano qualche problema. Diamante alza il pressing per sfruttare i punti deboli degli avversari; il buon affiatamento tra i giovani under 19 permette a Giorgio Picin e a Müller di concertare un’azione di fastidio che spiazza i difensori milanesi, e termina pochi secondi dopo con la rete di Picin. Ma questo promettente inizio lascia posto a una fase in cui le poche conclusioni dell’SSV e i ripetuti attacchi del QT8 portano a un sostanziale equilibrio delle forze in campo. Al termine del primo periodo, Milano riesce anche a pareggiare. Secondo tempo analogo, ma più acceso; alcuni interventi di deliberata violenza da parte dello scandinavo Gustafsson provocano non poco nervosismo, e ben presto anche i nostri iniziano a giocare duro. Una palese stecca alta a intercettare un pallonetto davanti alla porta di QT8 non aiuta. Molti i puniti, ma ancora una volta sono gli avversari a trovarsi maggiormente in inferiorità numerica. E ancora il goal non arriva. Diamante ritorna a due linee, ma la situazione non cambia: i milanesi trovano il vantaggio, Diamante ribatte subito dopo con Daum, e un non incoraggiante 2 a 2 avvia le squadre al terzo e ultimo periodo di gioco. Questo si apre come peggio non potrebbe: Diamante si sbilancia in avanti, Brambilla in contropiede dribbla Rigo e riporta QT8 in vantaggio. Tribus ritrova il pareggio, ma un altro goal bruciante scuote la rete di Diamante a 2 secondi dall’ingaggio, con un tiro che passa attraverso Concli e Serranò. Poi Tribus e Fraccaroli trovano lo spunto e per la quarta volta si arriva al pareggio; i nostri cercano l’allungo, ma in attacco le cose non funzionano. E in difesa neppure: un uno-due milanese rimette QT8 in testa, beffando i difensori adamantini. Mancano dieci minuti, è imperativo riuscire a trafiggere la difesa avversaria. E finalmente arriva un power play bolzanino ben fatto; Diamante apre il fuoco sulla porta dei lombardi, ma una serie maledetta di pali e un incredibile numero di lividi sulle gambe dei difensori milanesi si pongono in mezzo, fino al tap in di Mauro Picin. 5 a 4 per Diamante. Ma proprio ora che le cose sembrano andare meglio, ecco un altro grave errore in difesa, che permette a Gustafsson e Cuchetto l’ennesimo, e ultimo pareggio. Una vittoria ben guadagnata, un misero pareggio e due stecche rotte chiudono questo faticoso weekend. Occorrerà un gran lavoro in allenamento per recuperare la condizione, ma soprattutto occorre cambiare mentalità, che troppe volte ci è costata la vittoria.